Approccio terapeutico
E tutto insieme, tutte le voci, tutte le mete, tutti i desideri, tutti i dolori, tutta la gioia, tutto il bene e il male, tutto insieme era il mondo. Tutto insieme era il fiume del divenire, era la musica della vita"
Hermann Hesse (da Siddharta)
PSICOTERAPIA DELLA GESTALT
La Gestalt (dal tedesco "forma") può essere considerata una vera e propria corrente di pensiero che ha interessato la psicologia e la psicoterapia, la matematica, la fisica, la pedagogia, la sociologia, la neuropsichiatria e l'arte.
La terapia della Gestalt, scuola clinica post analitica appartenente all'ambito delle psicoterapie umanistiche è stata fondata da Fritz Perls (1893-1970), medico ebreo di origine tedesca che per sfuggire alle persecuzioni naziste emigrò dapprima a Johannesburg – dove nel 1935 fondò l’Istituto Sudafricano di Psicoanalisi – e poi a New York, dove nel 1952 fondò il Gestalt Institute of New York. La denominazione “terapia della Gestalt” viene usata per la prima volta nel 1951, quando esce il libro omonimo di Perls, Ralph Hefferline e Paul Goodman.
Terapia della Gestalt: in pratica
La terapia della Gestalt è esperienziale piuttosto che verbale o interpretativa: più che parlare e analizzare il sé, lo si sperimenta. I problemi si affrontano nel “qui e ora”, attraverso una comprensione di tipo fenomenologico dell’esperienza emotiva e corporea.
Sul piano psicoterapeutico, psicoanalisi e fenomenologia condividono la scelta di rivolgersi al vissuto del soggetto – non al comportamento – e il rilievo dato all'incontro umano, all’esserci all'interno della relazione.
Le metodologie di intervento si basano sull'impiego della narrazione, dell'ascolto, del silenzio, dell'intuizione, dell' empatia, dell'interpretazione interattiva. Se la comunicazione è profonda e autentica, il paziente può ricostruire, nella nuova realtà dello spazio terapeutico, il suo rapporto con se stesso.
Lo psicoterapeuta “fenomenologico” dice: “Non trovo utile tentare di costringere il cliente a modificare i propri sintomi e punti di vista, piuttosto cerco di stimolare la consapevolezza sia mia che sua su ciò che sta accadendo proprio qui e adesso, sottolineo che egli funziona nel modo in cui funziona e che accade ciò che accade, lo invito a divenire più consapevole del senso che il suo sintomo può avere nella sua vita”.
In altre parole la psicoterapia della Gestalt non richiede un altro di fronte a te che, interpretando, ti racconti la tua storia, ma un contesto affettivo che ti consenta di sperimentare l’ampliamento della capacità di osservare il tuo vissuto nel suo darsi.